Giunti al tanto atteso 2021, ci chiediamo se sarà poi cosi migliore. Il susseguirsi di eventi gravi ed imprevisti nell’ultimo anno ha portato con sé un mix di cambiamenti più o meno voluti ma in ogni caso necessari. Molte persone, tra le quali tanti giovani, alle prese con un futuro lavorativo incerto si sono avvicinate al network marketing. A chi non è successo di ricevere un’email o un invito personale a considerare l’enorme vantaggio, l’offerta irrinunciabile, l’occasione della vita di svolgere il lavoro dei sogni, magari comodamente da casa?

Intendiamoci, non c’è nulla di male a desiderare di migliorare la propria posizione economica in modo lecito, reinventarsi professionalmente e collaborare con altre persone per sviluppare nuovi interessi e attività.
Se però guardiamo il network marketing con gli occhi di chi lavora nel mondo della comunicazione e delle scienze comportamentali, possiamo percepire alcune sfumature e diversi aspetti che meritano un approfondimento.
Pur comprendendo quanto il mondo del lavoro sia, spesso inevitabilmente, molto competitivo, mi pare che in questo caso vi sia, a monte, un errore in termini di preparazione e di trasparenza.
Il lavoro del network marketing dovrebbe presupporre, per quanto capisco, la creazione di un team di lavoro e una rete di venditori capaci. Questo richiede una struttura organizzativa e una preparazione che raramente ho avvertito nella pratica concreta. Mi pare, invece, che in molti casi chi si occupa di network marketing adotti un atteggiamento approssimativo nell’avvicinare un potenziale cliente, senza sviluppare un’adeguata e appropriata relazione personale.
Qualche giorno fa, ad esempio, sono stata contattata da un amico che, nel presentarmi un’iniziativa che, secondo lui, avrei certamente trovato interessante, ha iniziato a elencare tutti i vantaggi di cui avrei potuto beneficiare diventando parte del suo network. Confesso che alcuni aspetti della sua proposta potevano essere davvero meritevoli di un approfondimento. Purtroppo l’approccio (troppo insistente), l’enfasi (davvero eccessiva), il tono di voce e persino il richiamo alla nostra vecchia amicizia (il richiamo alle emozioni personali può essere corretto, ma c’è un limite a tutto) hanno fatto sì che non vedessi l’ora di interrompere la chiamata al più presto, valutando di fare altrettanto con l’amicizia!
Con ciò intendo dire che se la proposta viene posta in modo impersonale e approssimativo si corre seriamente il rischio di essere respinti come dei veri rompiscatole, aver perso tempo, denaro e forse anche amicizie e dignità.
Anche nel network marketing, come in qualunque altro lavoro, serve preparazione, studio ed una buona selezione di team e del prodotto. Questo significa investire nella propria formazione come comunicatori e venditori. In certi casi non è nemmeno indispensabile troppo tempo per apprendere qualche buona tecnica di base che ci aiuti a capire chi ci troviamo davanti, se ha voglia di ascoltarci, quali sono le sue necessità e se possiamo in qualche modo entrare in (rispettosa) relazione con lui/lei. In un periodo dove il contatto umano pare essere raro, vorrei stimolare una riflessione rivolta a tutti : sia a chi già è nel settore network sia a chi, talvolta spaesato e colto dai facili entusiasmi racchiusi in qualche rapido video sui social, ci si approccia ora a formarsi, imparare, studiare tutto ciò che si può apprendere dalla comunicazione, utilizzare l’assertività, leggere il linguaggio del corpo o le espressioni facciali, migliorando cosi le possibilità di successo nel suo lavoro ed anche i rapporti di vita privata. Infine ultimo ma non certo per importanza imparare a valutarne bene, molto bene, a chi ci si affida.

Buon lavoro e buona formazione.

 

Sara Magli 
Formatrice in scienze comportamentali                                                                                         E linguaggio del corpo